Peveragno è gemellata con una cittadina francese chiamata Solliès-Pont del Dipartimento del Var. (www.ville-sollies-pont.fr)
Le ragioni di questa iniziativa sono scaturite dal fatto che Peveragno è fonte di un’antica emigrazione di popolazione peveragnese verso le regioni provenzali, emigrazione che ha dato luogo a nuove generazioni di italo-francesi in grado di prefigurare le integrazioni più vaste nell’obiettivo politico e sociale legato all’avvenire dell’Europa.
Il Comune di Peveragno ha deciso di istituire una Commissione per il gemellaggio orientando la scelta degli interlocutori negli abitanti del Comune di Solliès-Pont, il quale presenta analoghi motivi di interesse per allacciare un dialogo fondato sul passato, realizzato nel presente e proiettato verso il futuro.
LE MOTIVAZIONI
Peveragno e Solliès-Pont sono due Comuni lontani per collocazione geografica (circa 300 chilometri) ma con situazioni sociali ed economiche – quali piccoli comuni – in grado di rendere sostanziosa l’iniziativa di un gemellaggio fra le due città volte all’incontro, sia nel primo che nel secondo Comune, di delegazioni anche numerose con scambio di esperienze ed opinioni su temi importanti quali l’amicizia, la solidarietà e la vita quotidiana, lette attraverso la comune appartenenza e la comune esigenza dell’Europa integrata.
In questa decisione il gemellaggio costituisce anche occasioni di finalità commerciali, di attività turistiche o folkloristiche ma in modo particolare afferma la condivisa aspirazione di poter “insieme” contribuire alla lotta contro le discriminazioni razziali, l’intolleranza, il trascurato interesse verso i giovani e le fasce deboli; rientra, altresì, negli obiettivi che il Comune di Peveragno si prefigge, e che il Comune di Solliès-Pont ha dimostrato di condividere, quello della tutela dell’ambiente; problema, questo, che trascende ormai non solo i confini nazionali ma addirittura continentali e che solamente attraverso un’adeguata conoscenza – che può scaturire anche dal semplice confronto di esperienze sulle politiche ambientali, per quanto modeste, delle due Comunità – potrà trovare positive soluzioni per l’avvenire
IL PROTOCOLLO
Le città si sono gemellate con la sottoscrizione di un vero e proprio protocollo da parte dei rispettivi primi cittadini il 16/17/18 giugno 2000 a Solliès-Pont ed il 15/16/17 settembre 2000 a Peveragno. Tale protocollo estrinseca le ragioni del gemellaggio nella seguente affermazione:
Saldamente unite da comuni origini di lingua e di sangue, le popolazioni di Peveragno e di Solliès-Pont intendono affermare la più convinta volontà di gemellarsi ed affidano alle proprie nuove generazioni un messaggio ricco di attese e di speranze in un comune, radioso Eurofuturo.
Quod Hodie Non Est, Cras Erit
(Ciò che Non E’ ancora Oggi Sarà Certamente Domani.
Il Vient Toujours Un Jour Qui N’Est Pas Encore Venu.)
A memoria dell’evento i Sindaci dei due Paesi hanno piantato un albero di faggio ciascuno, simbolo di un’amicizia tra popoli destinate a crescere.
La francese Solliès-Pont, la storia, l’artigianato e l’agricoltura.
Solliès-Pont, città francese situata a 12 km a nord di Tolone, conta oggi circa 11000 abitanti, è capoluogo di cantone e raggruppa i villaggi di Belgentier, La Farlède, Solliès Toucas e Solliès Ville di cui è anche centro amministrativo e commerciale. La vicinanza ad importanti vie di comunicazione (autostrada e linea ferroviaria), la rende facilmente raggiungibile.
La cittadina è nata dallo spezzettamento di quello che fu il territorio di Solliès Ville e Solliès Haut, località dipendente dalla signoria dei Forbins situata sopra uno sperone roccioso dominante la valle del Gapeau.
Grazie a questa sistemazione, nel corso degli anni quando le truppe nemiche si presentavano con intenzioni bellicose, gli abitanti si rifugiavano sulla cima riuscendo a scacciare i pericolosi avversari.
Verso la fine del periodo medioevale vennero costruite le prime case nei pressi del ponte sul Gapeau. Nel 1420 un certo Forbin acquistò il territorio che divenne Solliès-Pont, nome adottato fin dai tempi della rivoluzione, il cui significato deriva da “Sole” in lingua provenzale. Nel 1797 il Comune ottenne l’agognata indipendenza.
Le innovazioni scientifiche dell’Ottocento, permisero di sfruttare l’abbondanza di acqua fluviale, mediante l’utilizzo di chiuse e sbarramenti. Da qui la continua crescita del settore agricolo.
Il Paese è attraversato dal Gapeau, affascinante fiume che nel corso del proprio tragitto genera spettacolari cascate. Tra i monumenti che caratterizzano il centro cittadino, di particolare interesse la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, la cappella di Santa Cristina situata sull’adiacente collina e il castello risalente al XVI secolo, che si eleva all’interno di un grande parco, contenente un gradevole lago. Impossibile dimenticare anche il dinamico artigianato locale, specializzato nella produzione di cioccolato e torrone oltre che nella realizzazione di pregiate ceramiche e smalti, e la forte presenza di cantine vinicole. Decisamente curioso il tradizionale mercato del mercoledì mattina, dove è possibile acquistare i tipici prodotti locali.
La fama della cittadina deriva oggi soprattutto dal fico “Boule d’Or”, esportato come ci tengono a sottolineare con orgoglio i francesi, in ogni parte del mondo.
Questo tipo di coltura fu preceduta da quella della ciliegia e da quella dei fiori, ai tempi in cui la zona godeva ancora di un’agricoltura ricca.
Nel corso dell’anno si alternano numerose feste: ad aprile il festival della terra e della natura, a fine luglio si festeggia Santa Cristina, mentre nel mese di Agosto sono previste le celebrazioni dedicate del fico, prezioso elemento dell’economia locale. Completano il calendario estivo importanti manifestazioni di tipo culturale.