Poiché ci giungono richieste di
chiarimenti dai cittadini, cerchiamo di fare chiarezza sulla attuale situazione
della fornitura di acqua per il nostro acquedotto e sull’apertura delle fontane
pubbliche.

Le nevicate di fine inverno hanno irrobustito
le nostre sorgenti, che per qualche tempo hanno avuto e hanno ancora acqua,
tanto che nelle tinelle di accumulo sulle nostre colline in molti casi si assiste
all’uscita di acqua dal troppo pieno. Significa che in questo momento la
montagna ci dà più acqua di quanta ce ne serve. Quindi in questo periodo è
possibile tenere aperte le fontane pubbliche, tanto tutta l’acqua in sovrappiù
viene comunque restituita ai torrenti con i troppo pieno delle vasche e quindi non
ne stiamo sprecando.

Questo non vuol dire che ci sarà acqua
sicura per l’estate: l’innevamento attuale è quello che ci servirebbe a maggio,
non adesso, e le falde acquifere profonde sono impoverite da due anni di
siccità.. Quindi sarà logico prevedere una crisi per mancanza di acqua anche
più presto delle altre estati, salvo che le piogge primaverili ci salvino nei
prossimi due mesi.

Per l’agricoltura se non pioverà in
primavera rischiamo grandi problemi, perché sia le grandi dighe che alimentano
i consorzi irrigui sia le falde acquifere da cui attingono i pozzi non hanno
recuperato dalla scarsità di acqua dei due anni passati.

Quando il gestore dell’acquedotto (ACDA)
ci comunicherà che le nostre sorgenti inizieranno a darci meno acqua, sarà il
momento di tornare a chiudere in parte o del tutto le nostre fontane.